Archeologia forense e segunda Republica Esumazione delle fosse comuni delle vittime del franchismo

Il lavoro qui proposto il risultato di una impellente necessit dell'autore di conciliare lo sforzo umano, tecnico e scientifico dell'archeologia con quelle che sono le pulsioni attuali della societ e le urgenze culturali e storiche aliene all'ambito accademico su cui la disciplina si consolidata. La sempre pi frequente applicazione delle metodologie e delle tecniche di indagine archeologica ai contesti di genocidio e di violazione dei diritti umani arricchisce di ulteriore significato e valore umanitario una disciplina che gi di per se abituata a scandagliare tracce umane silenziate e mappe di civilt sconosciute, fra evidenze oggettive e fonti storiche di parte. Queste stesse mappe di civilt possono essere oggi indagate fra le innumerevoli pieghe di una societ complessa ed apparentemente iper-informata come quella attuale, affetta per della parzialit e partitariet del dato informativo e dalla confusione della ripetitivit delle informazioni con l'oggettivit delle stesse. L'individuazione e l'esumazione di una fossa comune contenente le vittime di una esecuzione extralegale comportano chiaramente un grande impatto emozionale sulla societ interessata ed un altissimo rischio di manipolazione informativa e di strumentalizzazione politica. In Colombia, per esempio, l'esumazione dei cosiddetti "falsos positivos" comporter a breve l'apertura di processi per stabilire le responsabilit oggettive degli alti comandi dell'esercito, fra i quali risalta il nome dell'attuale Presidente della Repubblica, Manuel Santos. Nei Balcani l'individuazione attraverso le fotografie aeree di una serie di fosse comuni ha giustificato un intervento militare internazionale contro le milizie di Milosevic. In Argentina, l'ex dittatore Jorge Rafael Videla stato condannato ad un ergastolo nel 1985 (ed il 22 Dicembre 2010 nuovamente condannato) per le responsabilit oggettive nella morte di trentamila oppositori. In altri casi, come quello spagnolo in cui si parla di 150.000 oppositori politici "scomparsi", l'esumazione e l'identificazione delle vittime del franchismo vengono trattate dalle Istituzioni come un anacronistico tentativo progettuale delle sinistre di dividere il paese. Evidentemente, la criticit e la drammaticit delle informazioni archeologiche ed antropologiche recuperate dalle fosse comuni del franchismo trascendono da quello che pu essere il tradizionale coinvolgimento culturale (o legale!) delle Istituzioni davanti al rinvenimento di un sito archeologico. Effettivamente, nonostante il valore culturale, storico ed identitario di queste indagini, l'esumazione di una fossa comune risponde pi precisamente alle necessit di verit, di giustizia e di riparazione dei familiari delle vittime. L'identificazione di un corpo occultato ai bordi di una strada provinciale ha sicuramente come finalit primaria quella di restituirne i resti ed un ricordo "dignitoso" ai figli ed ai familiari, ma in un secondo momento pu sollevare interrogativi sulle responsabilit individuali o istituzionali di questo assassinio. Individuare nei testi storici e letterari dell'epoca (come si far in questa sede) una precisa traiettoria e pianificazione politica di sterminio dietro l'uccisione di tante persone pu sfociare evidentemente in un processo giudiziario contro il franchismo, come quello aperto dal giudice Baltasar Garzn nel 2008. Il grande dibattito generato da queste esumazioni e la netta presa di posizione ostruzionistica di parte delle istituzioni dimostrano l'importanza storica ed al tempo stesso l'attualit di queste ricerche, sia a livello umanitario, sia di documentazione inedita sia di crescita politica e sociale di un paese ancora alla ricerca di una identit pienamente democratica.